Come si riesca a cambiare e a scegliere una nuova prospettiva? Dopo che ti sei giurato promesse. Hai mischiato sogno e realtà. Hai progettato, condiviso, ti sei anche riprodotto. Creando nuova vita. Mi chiedo come possano, gli altri, rimettersi in gioco per giocare a ricreare. Che poi non è questione di ricostruire, quello no. E neanche di giocare. Ho già costruito, accudisco, in certi momenti con fatica e faccio crescere. Certe volte mi sento una cattiva madre, in balia tra l’essere madre e l’essere donna. Come è difficile a volte farle coniugare, cerchi un compromesso. E ho pensato che l’adolescenza sia una fase che si cerca di superare tutta la vita. Chi pensa di averla superata è poiché ha smesso di sognare, ha smesso di osare. Però questo tempo, che osservo quasi come se guardassi da dentro un caleidoscopio, mi appare effimero, si ingrandisce e, a tratti, rimpicciolisce, cambiando colore. Le persone hanno paura delle relazioni, dei sentimenti, di amare e di essere amati. Il sesso viene consumato in modo fugace, non si sa più fare l’amore; i video porno, statistiche alla mano, hanno sostituito il contatto reale. E si fugge, anche senza saperne il motivo. Come se il nostro sistema simpatico fosse costantemente sul pezzo, pronto all’attacco o alla fuga. Forse la soluzione è cancellare le aspettative nei confronti delle persone, viverle per quello che sono, senza illusioni. Tenendo sempre bene a mente i propri valori, lasciando spazio a chi verrà dopo. Smetterla di impiegare energia in quei ‘non legami’ destinati a finire prima ancora di iniziare. Poiché cercare è il miglior modo per imbattersi in una trappola. Consapevolmente, decido di non fare. Di stare ferma, respiro. Come esortava il grande Lucio Battisti: – prendila così – .
La prendo così. La vita è tutta qui.
Alice Carbone
Mi domando
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