Questa notte, una delle tante in cui mi sono svegliata di soprassalto, ho definitivamente realizzato una cosa. Mentre ascoltavo tutti i suoi rumori:
- Stak!! –
- Bammm!! –
- Manoooo!! –
- Tuf! –
- Uff! –
- Gneeeee! –
- Aooooo! –
- Miaaaaaaaooo! –
- Ooooo! –
- Aaaaa!-
- Spak! –
Mi sono detta: - E’ cotto! – e – ha un’anima! – un innamorato pazzo del suo quasi dirimpettaio che, durante il silenzio della notte, dona voce alle sue pene d’amore. E l’altro ascolta in silenzio, credo gli risponda solo quando viene acceso. Ed io che sì lo lo uso ma non quotidianamente, gli staro’ terribilmente antipatica. Sarà anche per questo che, di notte, mi fa prendere certi colpi. Effettivamente non riescono mai a toccarsi e, durante il giorno, i suoi “versi” vengono coperti dal trambusto quotidiano. Pensavo inoltre a come si completino bene, il loro essere squadra nel bel mezzo di una creazione è cosa difficile da replicare. Lui che si surriscalda tantissimo, al punto da cuocere e l’altro che si raffredda tantissimo, due estremi che diventano uno l’altra faccia dell’altro! Certo i vocalizzi di lui, emessi nel più totale silenzio della casa, fanno rizzare la pelle e venire i brividi anche ai mortali più impavidi però, il suo stoicismo lascia stupefatti e fa sognare. In un’epoca in cui vige il mordi e fuggi e, per di più, circondati da umani, lui, immobile, urla il suo amore nonostante le insidie date dalle loro profonde differenze. Che potenza l’amore, quello di un frigorifero per il suo amato forno.